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Web 1.0, 2.0 e 3.0

Un mondo in rapida evoluzione

Come sappiamo ormai tutti il web è un insieme di pagine e siti internet che possono essere visualizzati tramite un browser.

È una vasta rete globale di informazioni e risorse accessibili a chiunque con una connessione internet.

Il web è stato inizialmente sviluppato per facilitare la condivisione di informazioni, ma oggi è diventato uno strumento essenziale per la comunicazione, l’istruzione, l’intrattenimento, lo shopping e molto altro ancora.

Un pochino di storia…

Web 1.0, chiamato anche “web statico“, si riferisce agli albori di internet quando la maggior parte dei siti web erano semplicemente pagine di testo e immagini, con interattività e funzionalità limitate. Gli utenti potevano solo visualizzare le informazioni fornite sulla pagina e non c’era modo per loro di interagire con il sito web o con altri utenti.

Web 2.0, che è emerso all’inizio del 2000, ha introdotto il concetto di social media e contenuti generati dagli utenti. Siti come Facebook, YouTube e Wikipedia hanno permesso agli utenti di interagire tra loro e contribuire al contenuto del sito web. L’ascesa del Web 2.0 ha anche visto l’utilizzo diffuso di AJAX e altre tecnologie che hanno permesso pagine web più dinamiche e interattive.

Web 3.0, noto anche come “Semantic Web“, è ancora in fase di sviluppo.

L’idea dietro Web 3.0 è quella di creare una rete di dati, piuttosto che una rete di pagine.

Questa impostazione garantirebbe  ai computer di comprendere il significato dei dati sulla rete e di utilizzarli per stabilire connessioni e trarre inferenze e consentirebbe un’esperienza web più intelligente e personalizzata, in cui agli utenti verrebbero presentate informazioni adatte ai loro interessi e alle loro esigenze.

Web 3.0 si concentra anche sulla decentralizzazione del web, dove gli utenti controllano i loro dati e non le società centralizzate, per questo è anche conosciuto come “web decentralizzato”.

Le tecnologie Web3 come blockchain, IPFS e archiviazione decentralizzata vengono utilizzate per costruire applicazioni decentralizzate, noti anche come “dApps”, che saranno il pilastro di Web 3.0.

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